Che fattori psicologici ed emotivi possano influire sulla salute fisica è ormai assodato. Disturbi come lo stress cronico e l’ansia possono influenzare profondamente il benessere fisico, contribuendo a disturbi come gastrite, emicrania, insonnia e problemi cardiovascolari. Un altro esempio significativo è il rapporto tra intestino e cervello: l’equilibrio emotivo può alterare il microbiota intestinale e, viceversa, un microbiota in disordine può influire negativamente sul sistema nervoso. Questo stretto collegamento tra mente e corpo è evidente anche in disturbi come la tosse nervosa, una forma di tosse particolare che, pur non avendo una causa organica evidente, può avere un forte impatto sulla qualità della vita, sia dal punto di vista sociale che psicologico.
Tosse nervosa o psicogena: di che si tratta?
Per quella che comunemente è detta “tosse nervosa”, il termine più appropriato è tosse psicogena o, secondo le classificazioni più recenti, tosse somatica, poiché origina da meccanismi legati alla psiche ma si manifesta con sintomi fisici reali. L’aggettivo nervosa, per quanto di uso diffuso, suggerisce talvolta una superficialità che non rende giustizia alla complessità del disturbo, tanto da risultare sminuente.
È importante sottolineare che le patologie psicogene non hanno meno valore o importanza rispetto a quelle organiche. Anche se non emergono anomalie dagli esami diagnostici tradizionali come radiografie o analisi del sangue, i sintomi sono autentici e possono compromettere profondamente il benessere del paziente.
Sebbene possa manifestarsi a qualsiasi età, la tosse psicogena è un tipo di tosse più comune nei bambini e negli adolescenti, che non di rado esprimono il disagio emotivo attraverso sintomi fisici.
Tosse idiopatica e tosse psicogena: una distinzione necessaria
Un concetto correlato, ma distinto, è quello di tosse idiopatica. Si tratta di una tosse cronica persistente per la quale non si riesce a identificare una causa organica evidente, nonostante un’indagine diagnostica approfondita. Tuttavia, non tutte le forme di tosse idiopatica sono psicogena, dunque non sono sinonimi. La tosse psicogena è caratterizzata dall’assenza di cause organiche, ma si può lavorare per individuarne i fattori scatenanti, spesso legati a stress o ansia. La distinzione è fondamentale per poi definire un percorso terapeutico adeguato.
Tosse psicogena: i sintomi e la diagnosi
Non esistono criteri diagnostici univoci per la tosse psicogena, ma alcune caratteristiche possono aiutare a identificarla. Ad esempio, una tosse secca, persistente e stizzosa, spesso descritta come un bisogno impellente di liberarsi da un fastidio in gola, è considerata un sintomo distintivo della tosse psicogena, anche se non esclusivo. Di solito, questa tosse si manifesta durante il giorno, mentre tende a scomparire durante il sonno. Tuttavia, non si può usare la presenza o l’assenza di tosse notturna, né il carattere specifico della tosse (come il suono simile a un abbaiare), come criteri definitivi per una diagnosi, poiché possono essere presenti in altre condizioni.
Riconoscere la tosse psicogena non è semplice e certo non ci si può basare su una diagnosi fai da te. Prima di attribuire la tosse a una causa psicologica, è essenziale escludere condizioni più comuni e meno comuni con una valutazione medica accurata. Esistono infatti moltissime cause di tosse cronica, anche di natura organica, che possono essere identificate. Tra queste, le più ricorrenti includono:
- allergie: le reazioni allergiche possono provocare irritazione delle vie respiratorie, causando tosse persistente accompagnata da altri sintomi, come naso che cola e prurito in gola.
- asma: questa patologia è spesso caratterizzata da una tosse cronica, secca o con muco, che peggiora durante la notte o con l’attività fisica.
- reflusso gastroesofageo: la risalita di liquidi acidi dallo stomaco verso l’esofago può irritare la gola e causare una tosse persistente, spesso più marcata al risveglio o in posizione sdraiata.
- apnee ostruttive del sonno: nei pazienti con questa condizione, l’ostruzione parziale o completa delle vie aeree durante il sonno può provocare tosse notturna e una sensazione di gola irritata al risveglio.
- farmaci: alcuni medicinali, come gli ACE-inibitori utilizzati per il trattamento dell’ipertensione, possono causare tosse come effetto collaterale.
- fumo: la tosse da fumo è una tipologia di tosse cronica provocata da una costante irritazione delle vie aeree.
Solo dopo aver escluso queste e altre possibili cause organiche è possibile considerare una diagnosi di tosse psicogena o somatica.
Le cause della tosse psicogena
Il rapporto tra disturbi psicologici e tosse cronica è complesso. In alcuni casi, problemi emotivi come ansia e depressione possono essere un fattore scatenante per lo sviluppo della tosse psicogena, mentre in altri rappresentano una conseguenza del disagio provocato da una tosse persistente e invalidante.
La tosse psicogena, nei pazienti in cui è diagnosticata, si associa ad ansia, disturbo ossessivo compulsivo, depressione e disturbi somatoformi. La presenza di tali disturbi, però, non è sufficiente per attribuire a un fattore psicogeno l’origine di una tosse che non passa. Ai fini della diagnosi, poi, deve essere appurata una correlazione tra sintomi fisici e disagio emotivo, così come stabilito dal DSM-5, Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali.
Una volta determinata l’origine psicosomatica della tosse, andranno individuate e trattate le situazioni che determinano la condizione, che possono risiedere nella difficoltà di affrontare un lutto o una perdita, nello stress causato dal lavoro o in problematiche familiari.
Per quanto la tosse in generale possa apparirci come un sintomo non preoccupante, è sempre bene, qualora si protragga per diverse settimane, rivolgersi al proprio medico per approfondire tale malessere.
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