I secondogeniti corrono meno rischi di soffrire di asma, tonsillite e raffreddore secondo i ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma (Svezia), che hanno analizzato lo stato di salute di oltre 300mila bambini, di cui il 13% erano figli unici, il 43% primogeniti e il 44% bambini con almeno un fratello più grande. Gli esperti hanno scoperto che i secondogeniti avevano meno probabilità di soffrire di diverse malattie respiratorie, mentre i figli unici, oltre ad avere le stesse possibilità dei primogeniti di ammalarsi, corrono anche un maggior rischio di sviluppare malattie polmonari croniche, diabete di tipo 1 e disturbo da deficit di attenzione e iperattività (Adhd).
Lo studio, che ha voluto dimostrare che i secondogeniti corrono meno rischi di soffrire di asma, tonsillite e raffreddore, conferma l’esistenza di un legame tra familiarità e malattie dell’infanzia. Secondo gli scienziati, durante la gravidanza i secondogeniti sarebbero più esposti a batteri e virus nell’ambiente uterino e ciò li renderebbe più “forti” dopo la nascita. Un altro possibile fattore protettivo potrebbe essere dato dall’atteggiamento meno ansioso e più esperto dei genitori rispetto a quello adottato con il primogenito, eccessivamente protetto dal rischio di infezioni e quindi con un sistema immunitario più debole. Tuttavia, la teoria secondo cui, ammalandosi ripetutamente, i bambini si rinforzano non è condivisa da tutti. Non è stato, infatti, dimostrato alcun legame tra l’esposizione ripetuta alle infezioni e la maturazione del sistema immunitario.
Da sempre gli esperti si chiedono perché alcuni bambini si ammalino più degli altri. Alcune variabili sono riconosciute come favorenti le infezioni respiratorie frequenti: modeste alterazioni del sistema immunitario, precocità dell’entrata in comunità, alterazioni genetiche che influenzano l’immunità innata, fattori anatomici (la conformazione delle vie aree) e ambientali: i bambini esposti al fumo passivo, non allattati al seno, con un numero elevato di fratelli o non vaccinati rischiano di più.
Le possibilità di ammalarsi sono anche direttamente proporzionali al numero di componenti della classe frequentata dal piccolo e al tempo trascorso a contatto con le potenziali fonti di contagio. Ora questo studio ipotizza anche che i secondogeniti corrano meno rischi di soffrire di asma, tonsillite e raffreddore.