Il raffreddore è un’infiammazione che colpisce essenzialmente il naso ma anche la gola, gli occhi e le prime vie respiratorie. L’infiammazione provoca il rigonfiamento della mucosa nasale e un’abbondante produzione di muco, i quali ostacolano la normale respirazione. Il raffreddore è accompagnato talvolta da mal di testa e da un lieve rialzamento della temperatura.
Alcune condizioni di salute possono favorire l’arrivo del raffreddore, come ad esempio la debilitazione dell’organismo, la presenza di tonsille o adenoidi infette o ingrossate che riducono la capacità dell’organismo di contrastare le infezioni, le reazioni allergiche circoscritte alla gola e al naso che diminuiscono la capacità di resistenza locale, o altre malattie delle mucose delle alte vie respiratorie.
A provocare il raffreddore sono i virus, dei piccolissimi microrganismi che per riprodursi sono obbligati a entrare all’interno di altre cellule e utilizzare le loro fonti energetiche. L’organismo si difende creando anticorpi che lo rendono immune da possibili ricadute. Ma, essendo mutevoli, i virus del raffreddore riescono comunque a eludere le difese. E il raffreddore continua a colpire.
Si contano più di 200 virus e appartengono a diverse famiglie. I maggiori responsabili del raffreddore sono quelli della famiglia dei Rhinovirus (dal greco rhis che significa naso). Ne sono stati identificati più di 100 e sono la causa del 30-50% di tutti i raffreddori. A seguire ci sono i virus appartenenti alla famiglia dei Coronavirus, responsabili del 15-20% dei raffreddori che si prendono agli inizi e alla fine dell’inverno.
Tali virus possono causare il raffreddore in particolar modo negli adulti che presentano una reinfezione. Gli Adenovirus e i virus respiratori sinciziali possono provocare altre malattie respiratorie acute. I virus coxsackie, invece, provocano i raffreddori estivi con febbre e tosse.