Almeno un paio di volte all’anno facciamo quasi tutti i conti con gli effetti poco piacevoli del raffreddore: tosse, naso chiuso e mal di gola. Il comune raffreddore è una delle infezioni virali più diffuse al mondo, riesce sempre a farsi strada cogliendo di sorpresa il nostro sistema immunitario e c’è poco da fare per curarlo, se non aspettare che faccia il suo decorso. Ecco alcune cose da sapere sul raffreddore.
Che cos’è il raffreddore
È un’infiammazione delle vie respiratorie superiori causata da un rinovirus, un particolare genere di virus che si diffonde attraverso l’aria e che si moltiplica nelle mucose nasali, perché per riprodursi ha spesso bisogno di temperature inferiori a quella interna dell’organismo umano (tra i 36 e i 37 °C). Molti altri tipi di virus possono comunque dare i sintomi tipici del raffreddore, compresi quelli che causano l’influenza: per questo motivo talvolta le due malattie vengono confuse. In generale i sintomi del raffreddore sono meno gravi rispetto a quelli di un’influenza, che comporta febbre, dolori muscolari e altre complicazioni che possono essere pericolose nelle persone a rischio.
Come si prende il raffreddore?
Attraverso un contagio virale, che di solito avviene stando a stretto contatto con una persona raffreddata. Il virus “viaggia” all’interno delle minuscole gocce d’acqua che si trovano nell’aria (aerosol) prodotte con la normale respirazione di chi è malato e si diffonde nell’ambiente circostante, dove può essere inalato da una persona sana. Inoltre tendiamo tutti a toccarci spesso la faccia, a tossire e starnutire portando le mani alla bocca, raccogliendo inconsapevolmente grandi quantità di virus che poi spalmiamo su maniglie, sedie, tavoli, utensili e altri oggetti che saranno usati da altre persone, che a loro volta si toccheranno il viso completando il contagio. Molti virus del raffreddore resistono fino a 18 ore fuori da un organismo, quindi un ambiente resta infetto per lungo tempo. In media, una persona raffreddata è più contagiosa nei primi tre giorni in cui sviluppa i sintomi, poi lo diventa meno.
Come si evita il raffreddore?
L’isolamento forse funzionerebbe, ma naturalmente non è praticabile e quindi per non prendere il raffreddore bisogna fare soprattutto affidamento al buonsenso delle persone malate. Chi è raffreddato dovrebbe lavorare da casa, evitare i luoghi affollati come i mezzi pubblici, tossire e starnutire portando alla bocca la parte interna dell’articolazione del gomito e non le mani. Chi non è raffreddato dovrebbe lavarsi spesso le mani, evitare di toccarsi di continuo la faccia e areare spesso i locali in cui si trova.
Il freddo fa venire il raffreddore?
La credenza che il raffreddore sia causato dal freddo è molto diffusa ed è dovuta, almeno in parte, al fatto che la malattia è diffusa soprattutto in autunno e in inverno, i periodi più freddi dell’anno. In realtà, a oggi, nessuna ricerca scientifica ha dimostrato in modo incontrovertibile che aria fredda, pioggia e neve causino più facilmente il raffreddore. I ricercatori dibattono da tempo su alcuni presunti effetti del freddo sull’organismo umano: dalla riduzione delle difese immunitarie a cambiamenti nel sistema respiratorio. Di sicuro nelle stagioni fredde si tende a stare più tempo al chiuso, quindi con più probabilità di restare a lungo a stretto contatto con persone raffreddate. Il consiglio è cambiare spesso l’aria se si sta a lungo in ambienti chiusi con altri, consapevoli che l’aria fredda che entra da fuori farà meno danni di quella viziata.
C’è una cura per il raffreddore?
No. Nessun farmaco “cura” dal raffreddore ed è probabile che siano necessarie ancora molte generazioni prima che ne sia scoperto uno efficace, sicuro ed economico. Sono stati eseguiti test con particolari antivirali, ma i virus sono molto complicati da tenere sotto controllo una volta che hanno iniziato a moltiplicarsi nell’organismo, per questo è meglio la prevenzione.
Perché alcuni sintomi si trascinano più a lungo?
Quando il nostro organismo ha imparato a tenere sotto controllo il virus, che quindi non può più fare danni, può succedere che alcuni sintomi continuino a manifestarsi per diversi giorni, di solito la tosse. Il fenomeno è dovuto al fatto che le vie respiratorie possono impiegare alcuni giorni per riprendersi dagli effetti dell’infiammazione, se i sintomi persistono a lungo è bene consultare un medico.