Il sistema immunitario, in quanto complessa rete di cellule e tessuti, ha la funzione di difendere il nostro organismo dalle sostanze estranee e potenzialmente nocive con le quali potrebbe venire a contatto. A volte, però, questo meccanismo si inceppa e dà luogo a delle vere e proprie disfunzioni del sistema immunitario: immunodeficienze, malattie autoimmuni e allergie possono esserne la conseguenza; pur nella loro specificità, infatti, sono tutte accomunate da un funzionamento anomalo del sistema immunitario.
Cause dell’indebolimento del sistema immunitario
In generale, avere difese immunitarie forti è importante sia per tenere lontani virus e batteri sia per una ripresa più rapida quando ci ammaliamo. Essendo il sistema immunitario diffuso un po’ in tutto il corpo, possono essere molti i motivi che ne causano un indebolimento:
- una dieta non equilibrata, carente di alcuni nutrienti;
- il fumo;
- l’abuso di alcol e/o sostanze stupefacenti;
- una vita sedentaria;
- un ritmo sonno-veglia sregolato;
- livelli di stress molto alti e per un periodo prolungato;
- patologie specifiche.
Nei periodi in cui le temperature sono più basse è più facile entrare in contatto con i virus e quindi ammalarsi, ma infezioni troppo frequenti, ferite che faticano a rimarginarsi e complicanze come sovrainfezioni batteriche sono campanelli d’allarme da non sottovalutare: potrebbero indicare che il malfunzionamento del sistema immunitario non è legato ad abitudini scorrette o a un periodo di maggiore stress, ma a vere e proprie malattie.
Le disfunzioni del sistema immunitario comprendono una lunga serie di patologie caratterizzate da un’alterazione della sua capacità di difendere l’organismo, cioè:
- immunodeficienze primarie e secondarie
- malattie autoimmuni
- allergie
Immunodeficienza
L’immunodeficienza è una ridotta capacità del sistema immunitario di combattere gli agenti patogeni; si manifesta con sintomi aspecifici e per questo è difficile da diagnosticare: si calcola che in media per una diagnosi pediatrica servano due anni e mezzo, mentre per una diagnosi da adulti addirittura cinque anni e mezzo.
Inoltre, non si conosce l’incidenza di questa condizione, soprattutto perché sotto il termine ombrello “immunodeficienza” rientrano tutta una serie di patologie anche molto diverse fra loro, quasi sempre rare e in alcuni casi non riconosciute.
In base all’età di insorgenza delle patologie da immunodeficienza e in base ad alcune caratteristiche vengono classificate in:
- immunodeficienza primitiva
- immunodeficienza secondaria
Sono accomunate da infezioni frequenti e ripetute, dalle quali è difficile guarire e che spesso si complicano (ad esempio un raffreddore che degenera in polmonite); inizialmente riguardano soprattutto l’apparato respiratorio e in una seconda fase anche la bocca, gli occhi e l’apparato digerente.
Vediamo nel dettaglio come si sviluppano, cosa comportano e se esiste una terapia per queste condizioni.
Immunodeficienza primitiva
L’immunodeficienza primitiva è una disfunzione del sistema immunitario dovuta a mutazioni genetiche. Spesso si manifesta nella prima infanzia e colpisce più le persone di sesso maschile (il 60% del totale) rispetto a quelle di sesso femminile.
La diagnosi avviene attraverso esami del sangue, test cutanei e un’anamnesi familiare molto scrupolosa: trattandosi di disfunzioni spesso di origine genetica, viene indagata la storia clinica e vengono fatti test (genetici) anche sui familiari del paziente.
Immunodeficienza secondaria
Le immunodeficienze secondarie indicano un malfunzionamento del sistema immunitario similmente alle immunodeficienze primitive, ma l’eziologia, ovvero la loro origine e il loro sviluppo, è diversa. Come suggerisce anche il nome, questo tipo di immunodeficienza emerge in un secondo momento, in seguito a:
- disturbi prolungati e/o cronici; rientrano fra questi malattie come il diabete e tumori maligni;
- farmaci immunosoppressori, somministrati in caso di trapianto d’organo per evitare il rigetto e in caso di malattie autoimmuni; benché in questi casi siano necessari, compromettono il funzionamento del sistema immunitario;
- radioterapia (più raramente);
- infezioni virali o batteriche;
- ustioni gravi;
- denutrizione: quando il peso corporeo scende sotto l’80% di quello raccomandato, il sistema immunitario è compromesso.
Un fattore di rischio legato alla denutrizione e quindi all’insorgere di un’immunodeficienza secondaria è l’età: oltre a una perdita di efficienza fisiologica del sistema immunitario (e in generale di tutte le funzioni dell’organismo), spesso all’invecchiamento si associano vere e proprie carenze nutritive (non solo a livello del numero di calorie ingerite, ma dei nutrienti).
Le immunodeficienze, infine, si associano a una più alta incidenza di malattie autoimmuni, che, come vedremo, rappresentano un’altra tipologia di disfunzioni del sistema immunitario: il 25% delle persone con un’immunodeficienza primitiva o secondaria sviluppa poi anche una malattia autoimmune.
Le malattie autoimmuni
Le malattie autoimmuni, similmente alle immunodeficienze, implicano una disfunzione del sistema immunitario; in questo caso, però, il malfunzionamento è a livello del riconoscimento di ciò che appartiene all’organismo e ciò che non ne fa parte (come microrganismi patogeni). Nelle malattie autoimmuni il sistema immunitario si attiva perciò contro strutture proprie: non riconoscendole più come tali, cerca di distruggere, come fa con gli antigeni, le sostanze estranee.
Esistono più di ottanta malattie autoimmuni diverse, molte di queste sono rare e colpiscono circa quattromila persone ogni centomila ogni anno. Le malattie autoimmuni colpiscono prevalentemente soggetti di sesso femminile in età fertile; come vedremo, questo potrebbe implicare un legame con specifici ormoni.
Le malattie autoimmuni possono riguardare un organo specifico o essere sistemiche (come il Lupus Eritematoso Sistemico) e si differenziano per sintomi specifici; prima della diagnosi (per la quale servono anche anni) e nelle fasi iniziali della malattia, possono essere accomunate da:
- dolori muscolari e articolari
- febbre
- inappetenza
- malessere generale
- stanchezza
La presenza di una malattia autoimmune, inoltre, rende più suscettibili (anche per le terapie impiegate) a contrarre infezioni.
La difficoltà nella diagnosi e nel trattamento è accresciuta dalle incertezze sulle loro cause; sicuramente ha un ruolo la genetica, anche se non sono ereditarie in senso proprio, ma anche il modo in cui questa interagisce con fattori ambientali come agenti chimici e infettivi; farmaci; genere; età e abitudini come il fumo.
I farmaci usati per le malattie autoimmuni di solito sono:
- immunosoppressori, per inibire l’attività anomala del sistema immunitario;
- antinfiammatori: il più usato è da sempre il cortisone;
- per le malattie reumatiche, l’asma allergica e il diabete possono essere utilizzati anche farmaci immunospecifici, ovvero anticorpi monoclonali funzionali a bloccare la risposta autoimmune.
Le allergie
Anche le allergie consistono in una risposta immunitaria a sostanze che di solito sono innocue, dette allergeni. Cosa porta il sistema immunitario a considerare questi allergeni al pari di antigeni, attivandosi quando ci entra in contatto?
Di preciso non è chiaro perché alcune sostanze presenti negli alimenti, nell’ambiente o nei farmaci scatenino queste reazioni, ma si ipotizza che ci sia un’interazione tra fattori genetici e ambientali, come:
- l’alimentazione
- l’esposizione agli allergeni stessi
- lo smog
Una reazione allergica si manifesta di solito con affezioni delle vie respiratorie, della pelle, degli occhi; avviene per il rilascio di mediatori chimici che causano irritazioni di varia entità, fino al caso più grave, cioè lo shock anafilattico.
Oltre a evitare l’allergene per quanto possibile, il trattamento delle allergie consiste nell’uso di antistaminici, corticosteroidi e immunoterapia (ovvero l’esposizione graduale e controllata all’antigene), ma sempre dietro prescrizione medica.
Come prevenire le disfunzioni del sistema immunitario
Delle disfunzioni del sistema immunitario si conosce solo in parte l’origine, per questo è difficile indicare delle linee per prevenirle, tanto più che fra i fattori che concorrono al loro insorgere c’è anche la genetica. Come si può vedere, però, fra le cause scatenanti ricorrono sempre quelle che si possono considerare “cattive abitudini”:
- fumare
- abusare di alcol o droghe
- avere una dieta poco equilibrata
- dormire in modo irregolare
- non gestire lo stress
Sono questi, fra l’altro e non casualmente, anche quei comportamenti individuabili come causa di un abbassamento delle difese immunitarie e della comparsa di stress ossidativo. Seguire uno stile di vita sano è quindi una delle poche indicazioni possibili per la prevenzione, considerando comunque che sono malattie complesse e multifattoriali.
Bibliografia
ISS – Allergie da pollini
Humanitas – Quando il sistema immunitario impazzisce
ISS – Autoimmunità
ISS – Allegria
MSD – Panoramica sui disturbi da immunodeficienza
Osservatorio Malattie Rare – Immunodeficienze