Ancora oggi è guerra aperta tra chi sostiene che camminare a piedi nudi sia una fonte di benessere anche psicologico. C’è invece chi, seppur ritenuto maggiormente vecchio stampo, sostiene che invece siano proprio i piedi la parte del corpo che si dovrebbe tutelare di più per scongiurare le malattie da raffreddamento. Insomma bisognerebbe coprire bene i piedi per non incorrere in raffreddori o altro.
Ma qual è dunque la relazione diretta tra piedi freddi e raffreddore? Qual è il meccanismo scientifico, se esiste, che guida questa teoria?
Secondo un gruppo di ricercatori dell’Università di Cardiff esiste un nesso stretto tra il piedi freddi e raffreddore, o meglio tra il “raffreddamento acuto ed improvviso” dei piedi, anche prolungato almeno per alcuni minuti e il rischio potenziale di sviluppare malattie da raffreddamento o che comunque colpiscano le vie aeree superiori (raffreddori, tracheiti, muchi e tossi in generale).
Il team di ricercatori ha condotto un esperimento in cui ha preso a campione 180 soggetti. Un gruppo avrebbe ricevuto una procedura di raffreddamento dei piedi indotto, un altra parte, numericamente uguale, non sarebbe stata sottoposta a nessuna procedura particolare.
I soggetti del primo gruppo erano invitati ad immergere i piedi in acqua fredda (a 10°C) per 20 minuti, 2 volte al giorno per 4-5 giorni. A tutti è stato chiesto di tenere un diario dei giorni successivi ed annotare con precisione ogni minimo sintomo di raffreddamento, da starnuti, naso che cola, bruciore agli occhi, raucedine, mal di gola, ecc. Ebbene, dai risultati emersi, è apparso subito chiaro che nel primo gruppo si è riscontrato una percentuale maggiore di sintomi a carico delle vie respiratorie nei giorni successivi.
In particolare, per 13 soggetti su 90 era chiaro che fosse subentrato un raffreddore mentre solo 5 su 90 del gruppo non sottoposto a “raffreddamento” aveva qualche sintomo. Mettendo in relazione anche il tipo di sintomi, il loro grado e altre casualità, si è potuto evidenziare e quantificare che gli individui sottoposti a raffreddamento avevano il 10% in più di possibilità di sviluppare il raffreddore o sintomi legati ad esso.
Ulteriori studi e ricerche hanno anche fatto elaborare delle ipotesi sulla spiegazione di questa stretta relazione tra piedi freddi e raffreddore. L’associazione sarebbe da imputare ad una vasocostrizione riflessa delle arterie che non permette ai globuli bianchi, presenti nel flusso sanguigno, di andare a “difendere” l’organismo da eventuali infezioni virali o batteriche.
Come sostenuto da molti medici, i consigli che si possono seguire per andare a ridurre i sintomi da raffreddamento sono proprio quelli delle nostre care e vecchie nonne: non camminare scalzi sul pavimento in periodi freddi ed evitare di dormire con alcune parti del corpo non ben coperte; mentre fanno sicuramente bene al nostro organismo le camminate all’aria aperta, anche nei periodi freddi, senza comunque esagerare: il buon senso prima di tutto.