Temperature troppo alte o troppo basse, repentini mutamenti meteorologici: sono queste, di recente, le caratteristiche del nostro clima che spesso causano sbalzi pressori o comunque possono incidere sulla salute dell’organismo.
Ma cosa succede al nostro corpo quando cambia la temperatura? Nell’organismo esiste un meccanismo fisiologico di regolazione della temperatura corporea, governato dall’ipotalamo, che reagisce ai fattori climatici esterni mettendo in atto i meccanismi di produzione o dispersione del calore per mantenere la temperatura corporea costante sui 37°C, indipendentemente dalla temperatura esterna. Questo meccanismo si chiama ‘termoregolazione’.
Ecco allora che se l’organismo ha bisogno di calore (se, quindi, fa freddo), attiverà la sua produzione attraverso il metabolismo di energia dall’attività muscolare e dall’alimentazione. Se, al contrario, l’organismo deve perdere calore (perché fa caldo), attiverà il processo di sudorazione e di minzione.
Se, quindi, il clima è contraddistinto da continui sbalzi di temperatura, questo ha sicuramente degli effetti sulla capacità di regolazione termica del nostro organismo che non ha, così, il tempo necessario per prepararsi ed adattarsi alla nuova situazione.
Questi bruschi cambiamenti possono provocare, soprattutto nei bambini, negli anziani e nelle persone con severi disturbi cronici, che sono le persone fisicamente più deboli, raffreddori e faringiti (principalmente si tratta di malattie a carico dell’apparato respiratorio).
Non è, quindi, tanto il caldo o il freddo eccessivo a farci ammalare, quanto, piuttosto, il caldo o freddo improvviso che coglie impreparato l’organismo.
In aggiunta a questo, inoltre, anche l’abbigliamento ha una sua influenza proprio perché l’altalenanza del clima è così repentina che spesso non siamo vestiti adeguatamente. Non a caso, per non farsi prendere in contropiede, l’ideale è ‘vestirsi a cipolla’, cioè una maglietta sopra un’altra, il golf, un foulard e il giubbotto. In questo modo si è pronti ad abbandonare golf e giubbotto all’occorrenza, ma si è altrettanto pronti ad indossarli nuovamente se servono.