Sorridete e mantenete il buon umore e magari quest’inverno eviterete di prendere l’influenza. È il messaggio che arriva da una ricerca condotta dall’università di Nottingham e pubblicata su Brain, Behaviour and Immunity. Secondo i ricercatori essere di buon umore ha un effetto benefico sul sistema immunitario, che produce più anticorpi rispetto a quello di una persona che ha pochi motivi per essere serena.
Il team guidato da Kavita Vedhara, professoressa di Psicologia della salute dell’università di Nottingham, ha seguito, tra il 2014 e il 2015, 138 persone di età compresa tra i 65 e gli 85 anni, il gruppo anagrafico che statisticamente è più a rischio di essere colpito dal virus.
Prima di ricevere il vaccino antinfluenzale i volontari hanno tenuto un diario in cui hanno registrato i loro pasti, il livello di stress, l’umore, l’attività fisica, le ore di sonno. Successivamente al vaccino la risposta immunitaria è stata misurata analizzando il sangue dei pazienti. Ebbene, l’essere felici, soprattutto il giorno dell’immunizzazione, è risultato essere il fattore più benefico.
«I risultati non mi sorprendono. Sappiamo da tanto che una mente serena ed equilibrata migliora la risposta immunitaria. E altri studi precedenti hanno ribadito l’importanza della felicità sulla nostra condizione fisica», spiegano gli esperti. Il meccanismo sta negli ormoni corticosteroidi che secerne una mente “sana”, ovvero equilibrata, serena. Questi ormoni influenzano positivamente il sistema immunitario e non solo».
Ed è altrettanto vero che i sentimenti negativi possano intervenire in maniera sfavorevole sulla situazione della nostra salute. La solitudine, per esempio può cambiare l’espressione di alcuni geni. Altre variabili che possono giocare un ruolo positivo nella risposta vaccinale sono l’esercizio fisico, una buona dieta e un sonno regolare. Ma il buon umore è in assoluto quello che fa produrre più anticorpi, secondo i ricercatori.